Luoghi
La zona della riforma ETFAS


Percorriamo le strade tra le campagne della riforma agraria tra Santa Caterina e Cuglieri.


Notizie sulla riforma agraria

La zona si presenta coltivata in uno schema abbastanza razionale, che ricorda l'area intorno ad Arborea. Sia questa che quella sono accomunate dall'acronimo citato nel titolo: nel 1919 fu creata la SBS (Società Bonifiche Sarde) che risanò le aree paludose e risolvette progressivamente i problemi legati alla malaria; dopo questa lunga operazione (comprendente anche la fondazione della città di Mussolinia -l'odierna Arborea- e la nascita delle fasce alberate dietro i lidi come Is Arenas) "la zona sistemata, passata nel 1954 all'Ente per la Trasformazione Fondiaria e Agraria in Sardegna (ETFAS), fu successivamente suddivisa in poderi, assegnati a riscatto a coltivatori diretti".

Nel 1946, con il secondo governo De Gasperi e Antonio Segni ministro dell'agricoltura, fu emanato un complesso di leggi per realizzare il progetto di riforma agraria. La riforma venne attuata in Sardegna grazie a uno stralcio dal disegno generale e, nel maggio del 51, nasceva l'Etfas, Ente per la trasformazione fondiaria e agraria in Sardegna. Dalla fine della seconda guerra mondiale agli anni Cinquanta la questione agraria ha rappresentato un importante capitolo della storia italiana. I contadini delle regioni più povere del Paese rivendicavano una risposta dal Governo. A quei tempi lo scenario agrario, anche in Sardegna era desolante. Si risentiva dello squilibrio causato dall' esistenza di tanti piccoli appezzamenti capillarmente frammentati, in concomitanza con notevoli estensioni terriere paragonabili al latifondo. L'obiettivo della Riforma Fondiaria e Agraria fu di creare migliori condizioni di vita agli agricoltori assegnando terreni a garanzia di un nobile lavoro. L'Etfas, Ente per la trasformazione fondiaria e agraria in Sardegna, istituito nel 1951, acquisì un'estesa superficie di terreni derivante da compravendite, espropri, permute oltre che dall'Ente Sardo di Colonizzazione. Vennero assegnati oltre tremila appezzamenti fra poderi e quote. I terreni in origine erano per lo più pietrosi e inaccessibili a causa della macchia mediterranea e della assenza di viabilità. Contemporaneamente all'edificazione delle case coloniche vennero realizzate strutture indispensabili e collaterali alla vita delle famiglie assegnatarie. All'interno delle borgate nacquero asili, scuole, chiese, centri sociali, ambulatori medici, elettrodotti e acquedotti. L'utilizzo di mezzi meccanici all'avanguardia consentì di lavorare la terra, preparandola alle successive coltivazioni di vigne, oliveti e frutteti e alla creazione di strade rurali e interpoderali.
da SardegnaAgricoltura

Siliqua, Vallermosa, Villacidro cercano di sviluppare vigne e oliveti, piantagioni di agrumi, a seconda che esista o no possibilità di irrigazione. Si constata un'evoluzione simile nei distretti "marini" dell'Est come quello di Castiadas, o dell'Ovest come quello di Santa Caterina di Pittinuri dove l'ETFAS ha recentemente insediato dei coloni.
in R. Bergeron, Problèmes de la vie pastorale en Sardaigne Deuxième article, 1969

Nel biennio 1968-69 sono continuati e pressoché ultimati i lavori relativi al completamento del centro di servizio di S. Caterina (C. S. Oristano)

in "Determinazione n. 1085 Corte dei Conti V legislatura 6 luglio 1971"


Percorrere la zona

Le varie strade di campagna, alcune asfaltate, altre no, passano vicino a case coloniche in cui sono attive aziende agricole e vicino a svariati nuraghi e tombe di giganti; uno di questi nuraghi è l'Oratiddo, l'unico facilmente visitabile in quanto all'interno del villaggio semi-abbandonato nella località omonima. Seguendo le varie strade si può arrivare fino quasi a Cuglieri senza incontrare il traffico della statale.
Nella zona d'inverno scorrono diversi torrenti che cadono in mare dall'alta scogliera -originata da una antica colata lavica ed alta fra 50 e 70 metri, praticamente ininterrotta da Santa Caterina a Bosa a parte Foghe, la foce del Rio Mannu-: l'itinerario per le cascate è descritto in questa pagina, quello che porta a Foghe da Sennariolo in quest'altra.

Nel panorama a 360 gradi sotto, dal tetto del Nuraghe Oratiddo si vede la zona circostante.

Panorama

Panorama della riforma agraria da sopra il nuraghe in prossimità del Villaggio.


Villaggio

In localita' Oratiddo vi e' quello che doveva essere il nucleo abitativo principale della zona. Sul piazzale si affacciano tutte le costruzioni -molte delle quali murate-: la chiesa, il maneggio (costruito nel 2004 ma non utilizzato), la scuola ed altre case tra cui una in cui d'estate sono dislocati i vigili del fuoco. Di fronte alla chiesa si staglia il Nuraghe Oratiddo.

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